La coroide
Una membrana a forma di sfera cava, che si estende nei due terzi posteriori del bulbo, dall’entrata del nervo ottico all’ora serrata della retina, ove si continua gradualmente con il corpo ciliare. E’ riccamente vascolarizzata, e serve alla nutrizione dell’epitelio pigmentato e degli strati esterni della retina. Insieme all’epitelio pigmentato della retina, concorre col proprio pigmento ad assorbire i raggi luminosi che hanno attraversato la retina, impedendone la riflessione sulla sclera. Ha un colore rugginoso bruno scuro; per la ricchezza di vasi, nel vivente il suo spessore sarebbe di 200-300 µm. E’ delicata e facilmente lacerabile. E’ applicata alla faccia profonda della sclerotica aderendovi molto debolmente per mezzo di tessuto connettivo lasso che forma la lamina sovracoroidea, fatta da lamelle connettivali che limitano spazi comunicanti i quali formano lo spazio pericoroideo, attraversato da vasi e da nervi. Quando le due parti si separano, il che avviene facilmente, una parte della lamina sovracoroidea rimane aderente alla faccia profonda della sclerotica costituendo, come già detto, la lamina fusca. A livello della macula lutea, l’aderenza fra coroide e sclerotica è alquanto maggiore. Posteriormente, la coroide presenta un orifizio di 1,5 mm di diametro per il passaggio del nervo ottico, pur concorrendo alla formazione della lamina cribrosa.
La coroide è costituita da quattro strati sovrapposti e fra loro in continuità: la lamina sovracoroidea, all’unione con la sclerotica; la lamina vascolare, che costituisce lo strato fondamentale della coroide e risulta dalle ramificazioni delle arterie e delle vene proprie della coroide stessa, con l’interposizione di un relativamente scarso stroma collagene; la lamina coriocapillare, formata da una fila semplice di vasi capillari grossi, fitti e riuniti a rete, che nutrono gli strati superficiali della retina, sprovvisti di vasi; la lamina basale, membranella molto sottile (2 µm), intimamente unita alla lamina coriocapillare. Alcuni autori descrivono, insieme alla membrana basale, lo strato sovracapillare di Smirnow, un sottile straterello ricco di fibre elastiche, che secondo altri è di pertinenza della lamina coriocapillare. Alcuni considerano lo strato sovracapillare di Smirnow e la membrana basale come un tutt’uno, dandovi il nome di lamina vitrea di Bruch; in realtà, mentre il primo è certamente un componente della coroide, la seconda appartiene più propriamente, per la sua origine, all’epitelio pigmentato della retina.